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PREMIO INDUSTRIA FELIX 2024
ROMA

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L’edizione romana del Premio Industria Felix, tenutasi nella prestigiosa sede dell’Università Luiss Guido Carli, testimonia la vitalità delle imprese dell’Italia centrale ed il costante impegno di centinaia di imprenditori nella creazione di valore attraverso le proprie aziende.
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Un importante momento di incontro per M&L Consulting Group, ma soprattutto l’occasione di un confronto fattivo con alcune delle migliori aziende dell’Italia centrale al fine di delineare congiuntamente un percorso di eccellenza volto al sostenimento continuativo e specializzato dei progetti di crescita di ciascun imprenditore. L’edizione romana, per altro, ha visto anche la partecipazione, per il tramite di un messaggio istituzionale, del rappresentante del Dicastero delle Imprese e del Made in Italy, Dott. Adolfo Urso, che ha delineato il ruolo delle istituzioni nella sfida nazionale di sviluppo, sostenibilità e crescita, la quale non può prescindere da un dialogo costante con le imprese.

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Quando si parla di imprenditorialità all'interno del sistema paese Italia è inevitabile un richiamo alle imprese familiari che, nella sostanza, costituiscono la componente prevalente all'interno del tessuto economico nazionale, contingenza che abbinata alla tradizionale maturità anagrafica delle figure apicali in queste aziende, apre un tema di riflessione di estremo rilievo afferente ai passaggi generazionali.

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Relativamente a quanto sopra, l'intervento del Dott. Locatelli nell'ambito del talk tenutosi al culmine dell'evento romano, è stato proprio nell'ottica di chiarire l'importanza di una pianificazione anticipata dei passaggi generazionali che consenta, per il tramite degli strumenti messi a disposizione del legislatore, di efficientare l'avvicendamento alla guida delle imprese, cercando di rendere quanto più possibile fluido e naturale questo cambiamento, non solo a tutela della famiglia imprenditoriale, ma soprattutto a protezione dell'integrità e della conservazione del business stesso. 

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Di seguito si ripropone uno dei

passaggi fondamentali trattati dal

Dott. Locatelli: “una delle soluzioni

più immeditate, utilizzata anche

con riferimento a patrimoni di

notevole entità, è quella di

strutturare il gruppo in modo che

al momento del decesso

dell’imprenditore sia applicabile

la disposizione agevolativa di cui

all’art. 3, comma 4-ter. D. Lgs. 346/90,

che stabilisce che i trasferimenti

di quote e di azioni effettuati a favore

dei discendenti e del coniuge non

sono soggetti ad imposta di

successione e donazione se è

acquisito o integrato il controllo e

a condizione che gli aventi causa

detengono il controllo per un periodo

non inferiore a cinque anni.

A riguardo ricordo che la fruizione di tale esenzione presenta aspetti delicati con riferimento a tutte le partecipazioni in società ove non vi è un’effettiva attività di impresa, situazione che potrebbe presentarsi in alcune società immobiliari. 
Uno strumento che vorrei citare è anche la classica donazione della nuda proprietà di azioni o quote ai discendenti con riserva dell’usufrutto in capo all’imprenditore in quanto oltre all’evidente vantaggio dell’assenza di tassazione al momento del decesso in quanto le partecipazioni non cadono in successione, vi è anche il vantaggio derivante dalla recente interpretazione favorevole dell’Amministrazione Finanziaria in tema di coacervo successorio, che ha confermato che le donazioni in vita non influenzano in alcun modo l’imposta di successione né con riferimento alle aliquote e neppure con riferimento alle franchigie”.

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